🏍️ Da colazione a lago: un viaggio tra curve, storia e buon cibo

Il nostro giro inizia con una colazione energizzante al Bar Posta di Pianoro (Via Nazionale, 200/a), un ottimo punto di partenza per affrontare le prime curve con la giusta dose di caffè e cornetto. Subito dopo, tappa obbligata al distributore poco più avanti per un controllo veloce alle moto e via, pronti a partire!

Da qui, ci dirigiamo verso Loiano, dove la strada inizia a salire dolcemente, con asfalto generalmente buono e curve che preparano al vero divertimento. Superato Loiano, la Futa entra nel vivo: curve più strette, pendenze più decise e il sound del motore che rimbomba tra i boschi. Una piccola sosta strategica al Futa Point è d’obbligo, giusto il tempo per scambiare due chiacchiere con altri motociclisti prima di rimettersi in sella e affrontare l’ultimo tratto fino allo svincolo del Passo della Raticosa. Qui ci concediamo un meritato aperitivo al Bar Chalet Raticosa, un’icona per chi viaggia su due ruote, con una birretta fresca e una vista impagabile.

Rifocillati, riprendiamo la strada in discesa verso la Toscana, scendendo dolcemente fino al Passo della Futa, dove ci aspetta un pranzo coi fiocchi al Ristorante Passo della Futa dal 1890. Chi ama la storia può approfittare della sosta per visitare il suggestivo Cimitero Militare Germanico della Futa, un luogo che invita alla riflessione, immerso in un panorama spettacolare.

Dopo questa pausa culturale, si prosegue verso il Lago del Bilancino, perfetto per rilassarsi un attimo e ammirare il riflesso delle montagne sull’acqua. Ma il viaggio non è ancora finito! Una tappa che non può mancare è il Mugello Circuit, il tempio della velocità, dove una foto davanti all’ingresso è quasi d’obbligo per ogni motociclista.

Da qui, ripartiamo verso Scarperia, direzione Panna, per poi ritrovarci nuovamente in prossimità del Passo della Futa e goderci il lato toscano in salita. Infine, rientriamo a ritroso lungo il passo, questa volta affrontandolo nel senso opposto per godercelo da una nuova prospettiva, fino a tornare a Pianoro, chiudendo il giro con il sorriso e la voglia di rifarlo al più presto.